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Il percorso della carrese di San Leo |
Nel precedente post vi accennavamo circa gli impedimenti burocratici sorti nel fine settimana per lo svolgimento delle prove, tant'è che ne Giovani ne Giovanissimi a San Martino hanno avuto l'autorizzazione per i loro allenamenti da parte del prefetto e del Sindaco di Campomarino. Oggi ho avuto modo di interloquire con il Sindaco di Portocannone, giudice unico della corsa del paese di origine albanese nonchè responsabile dal punto di vista amministrativo locale della gara , il quale mi ha riferito che già stamane insieme ai suoi colleghi di San Martino ed Ururi si è recato nel capoluogo regionale per risolvere questa situazione direttamente con le autorità che avevamo sollevato gli impedimenti. La normativa effettivamente esiste da un pò ( Luglio 2011) ed è stata concepita per addevinire alle richieste dell'ennesima associazione animalista che intendeva salvaguardare la salute dei cavalli coinvolti nei molti pali che si svolgono sul territorio nazionale nei quali sono previsti percorsi asfaltati. Lo stesso Sindaco mi ha assicurato che i problemi sono in via di risoluzione e che sono stati richiesti gli interventi dei veterinari e dei responsabili delle associazioni equestri a cui la normativa fa riferimento per chiudere quanto prima la bocca a chi indica le nostre carresi come ipotetiche manifestazioni nelle quali si possono verificare maltrattementi di animali, e consentire agli amministrattori locali la possibilità di autorizzare gara e allenamenti. La cosa che più preoccupa è che ormai si incomincia a legiferare assecondando le richieste di qualsiasi fantomatica associazione animalista, senza tener conto di tradizioni ultracentenarie; quest'estate avevamo preannunciato in un'altro post di stare attenti alle esibizioni mediatiche dell'allora ministro del Turismo che pur non essendo lei titolare del dicastero dell'Agricoltura, non lesinava nulla pur di apparire in compagnia dei suoi amati cani e mostrarsi come la più credibile paladina degli animali, tanto da indicare come maltrattamenti i pali per antonomasia, cioè quello di Siena, la Quintana di Foligno, di Ascoli Piceno, insomma chiamando in causa manifestazioni rinomate un po più delle nostre corse dei carri. Gli effetti della campagna mediatica di cotanta ministra incominciano a farsi sentire, certo noi ci auguriamo che ci sia un po più di rispetto verso le nostre tradizioni, e che la notissima associazione per la protezione delle zecche selvatiche non ci faccia problemi vista la bellezza,la forma, la pulizia e l'eleganza con cui i cavalli si presentano alle nostre corse.
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