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La passione per questa tradizione tipicamente molisana, nasce principalmente da mio nonno, GUERINO MANES detto "Zi Guarin Ferch" stimato "cateniere" del Carro dei Giovanotti di Portocannone negli anni 1950-1960 , ma anche da mio zio GALASSO COSTANZO detto "Ceccio", genero di Guerino e "capo carrista" del Carro dei Giovani di Portocannone negli stessi anni, da COSTANTINO DEL PINTO, cugino acquisito e padrino di mia figlia, che ha corso negli anni 1970-1980 con il carro dei Giovani di San Martino in Pensiliis e con il carro dei Giovani di Portocannone, ed in ultimo da mio cugino GUERINO GALASSO, figlio di "Ceccio" e nipote di "Zi Guarin Ferch" che ha corso per diverso tempo come "toccatore" con il carro dei Giovani di Portocannone negli anni 1980-1990. Nella foto si vede mio zio Costanzo in piena corsa sopra il carro dei Giovani di Portocannone negli anni 60-70, con tanto di sigaretta in bocca... Ogni anno dai primi di Febbraio fino alla metà di Agosto tante persone come me non fanno altro che pensare alle carresi, agli animali ed agli uomini protagonisti delle stesse, investendo passione , tempo e denaro per qualcosa che da molti viene visto come un semplice evento tradizionale, per noi invece è un vero e prorio modo d'essere, di vivere la vita a contatto con la natura, la religione, la comunità.



mercoledì 14 marzo 2012

Le autorità ci porteranno al professionismo?

In questi giorni disquisendo con alcuni amici sulle nuove questioni burocratiche che hanno riguardato il mondo delle carresi ci si era posti la domanda se fosse giunto il momento di dare una sterzata alle corse verso una forma di semiprofessionismo; sotto questo punto di vista se si guarda al panorama degli pseudo sport del mondo statunitense si trova conferma che qualsiasi manifestazione può essere gestita come un vero è proprio avvenimento sportivo, e stiamo parlando di rodei, corride messicane, partite di football in mutande...Sicuramente l'aspetto tradizionale delle nostre corse dei carri è ancora molto forte, e il corredo di avvenimenti che accompagnano ogni singola carrese lascia poco spazio a questa ipotesi di cambiamento; dall'altra gli adeguamenti degli statuti sono ogni anno necessari per addivenire alle esigenze di sicurezza di uomini e animali,  i percorsi di gara secondo normativa dovrebbero anch'essi prevedere sistemazioni di balloni di fieno, corsie di sorpasso , caschetti e paraschiena in stile motociclistico per i fantini, assicurazioni per eventuali incidenti, insomma tutta una serie di obblighi che in un modo o nell'altro sono già e diventeranno obbligatori.Per quanto riguarda fantini, carrieri e uominidi servizio e di stalla, diciamo che gran parte delle problematiche sono risolte, ormai tutti indossano le attrezzature per prevenire incidenti, hanno polizze assicurative,  e molti di loro , finanziati dalle loro associazioni hanno fatto di questa passione un vero e proprio pseudo lavoro. Per quanto riguarda i percorsi di gara siamo ancora molto lontani da quello che imporrebbe il legislatore: a questo punto sembrerebbe arrivato il momento di fare l'ultimo passo e adeguare anche questo aspetto, quindi creare un vero è proprio circuito ( si espropriano parti di terreni per molto meno), con tanto di corsie, tribune per il pubblico, postazioni per telecamere in modo da apprezzare come su Sky , ogni singolo allenamento fino al giorno della corsa, e parliamo di circa 6 mesi tra prove e gare vere e proprie. Se facciamo un calcolo balordo includendo solo i residenti dei comuni coinvolti nelle corse si arriva a diecimila spettatori, a questi aggiungiamoci tutti quelli che arrivano dall'interland basso molisano e i forestieri e ditemi voi se non si raggiunge un pubblico abbastanza ampio da giustificare un simile passo. Fondamentalmente siamo contrari a questo cambiamento, ma purtoppo sono le normative che stanno pian piano portando la nostra amata tradizione verso questa metamorfosi, con il tempo vedremo quali saranno i risultati dell'evoluzione della corsa dei carri.

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