Ci sono alcune persone che ogni anno in occasione delle nostre carresi, spinti dalla loro voglia di cambiare le cose negative che pervadono il nostro vivere quotidiano e la nostra società, e dal loro essere i paladini della protezione animalista nel mondo si permettono di pubblicare informazioni sbagliate e criticare il modo in cui vengono trattati i nostri animali. Ad esempio ecco la signorina paladina degli animali, che avrebbe fatto meglio a farsi i fatti suoi : http://www.primonumero.it/attualita/primopiano/articolo.php?id=8405. Premesso che ognuno è libero di vedere la realtà come vuole, e fare promozione del proprio pensiero nei modi che ritiene più opportuni, mi permetto di contraddirli in totum perchè nel momento in cui criticano il modo con il quale vengono trattati gli animali che partecipano alle carresi commettono un grossolano errore, dettato dalla totale mancanza di informazioni su come vengono educati gli animali a questo tipo di competizioni sportive, e da un sorta di miopia congenita dell'animalista convinto. In ogni stalla di ogni associazione, di ogni paese nel quale si svolgono le carresi, tutti i buoi sono dotati di targhetta di riconoscimento posta sul lobo del loro orecchio, e registrati e controllati periodicamente da medici veterinari che ne valutano le condizioni di salute. Fin da piccoli, al contrario dei loro simili che saranno destinati a prelibare i palati fini di molte tavole italiane, tra cui anche quelle di così illustri animalisti d'occasione, hanno la fortuna di venir scelti per condurre un tipo di vita diversa, fatta di passeggiate, massaggi, bagni al mare, alimentazione di qualità e di dimostrare tutta la loro possanza fisica nel giorno della corsa. Dall'alba dei tempi si utilizzano buoi aggiogati ai carri, e da sempre della loro forza se ne è fatto uso nell'attività agricola; se costoro preferiscono utilizzare questi animali domestici, chiusi all'interno delle stalle a batteria per poi passare al mattatio per divenire carne da macello possono tranquillamente farlo, ma non ci vengano ad insegnare come si cura un animale, e non ci vengano a dire che noi siamo quelli che li maltrattiamo, perchè tutto questo è FALSO. Ho avuto modo di visitare stalle a batteria e un mattatoio, e la ricordo come una delle esperienze più brutte della mia vita. Ci si accusa di modificare l'indole dell'animale costringendolo a correre,ma vorrei ricordare a costoro che non stiamo parlando di scimmie delle foresta piovosa di Zanzibar, o del rinoceronte nero delle pianure del Serengeti, ma di un animale da sempre domestico, che la nostra società alleva in maniera crudele a batteria per divenire quanto prima un cheeseburger. Inoltre quasi tutti gli uomini protagonisti delle carresi hanno aziende agricole locali, hanno altri animali ed accusarli di maltrattamenti è veramente vergognoso. Che dire di più, ogni anno la stessa storia, per favore basta così....
Notizie,documenti,informazioni sulle tradizionali corse con carri trainati da buoi tipicamente molisane
IL NOSTRO BLOG
La passione per questa tradizione tipicamente molisana, nasce principalmente da mio nonno, GUERINO MANES detto "Zi Guarin Ferch" stimato "cateniere" del Carro dei Giovanotti di Portocannone negli anni 1950-1960 , ma anche da mio zio GALASSO COSTANZO detto "Ceccio", genero di Guerino e "capo carrista" del Carro dei Giovani di Portocannone negli stessi anni, da COSTANTINO DEL PINTO, cugino acquisito e padrino di mia figlia, che ha corso negli anni 1970-1980 con il carro dei Giovani di San Martino in Pensiliis e con il carro dei Giovani di Portocannone, ed in ultimo da mio cugino GUERINO GALASSO, figlio di "Ceccio" e nipote di "Zi Guarin Ferch" che ha corso per diverso tempo come "toccatore" con il carro dei Giovani di Portocannone negli anni 1980-1990. Nella foto si vede mio zio Costanzo in piena corsa sopra il carro dei Giovani di Portocannone negli anni 60-70, con tanto di sigaretta in bocca... Ogni anno dai primi di Febbraio fino alla metà di Agosto tante persone come me non fanno altro che pensare alle carresi, agli animali ed agli uomini protagonisti delle stesse, investendo passione , tempo e denaro per qualcosa che da molti viene visto come un semplice evento tradizionale, per noi invece è un vero e prorio modo d'essere, di vivere la vita a contatto con la natura, la religione, la comunità.
bravo cuggì, non sapevo avessi un blog! ci vediamo ai carri di portocannone!
RispondiEliminaLuca