venerdì 20 aprile 2012

Storie di una volta: la corsa a quattro buoi...

La corsa dei carri, per ultima quella di Portocannone, ha visto un periodo nel quale si correva con quattro buoi per ogni carro, con una metodologia di corsa sicuramente molto più lenta di quella attuale, ma molto affascinante e che vedeva nella partenza il suo momento fondamentale. Anche negli altri paesi si utilizzavano quattro animali al traino dei carri ed immagginatevi che cosa poteva succedere a San Martino al momento del cambio, con una vera propria mandria in attesa di essere aggiogata. La preparazione degli animali non era certo quella attuale, e molti degli stessi non erano di proprietà dei diversi partiti, ma bensì di alcune famiglie del paese che molto spesso dopo la corsa li utilizzavano per il lavoro nei campi, ma già dai primi anni settanta quelli che si dimostravano veloci, diventavano eletti solo e solamente alla corsa. La partenza diveniva il momento più importante poichè partire con solo due buoi aggiogati determinava il fatto di essere squalificati, ci si ricorda di interi pomeriggi trascorsi nelle diverse sale consiliari dei comuni nelle quali la giuria allora organo fondamentale determinava il risultato della corsa solo in tarda serata dopo ore di visione di filmati e fotografie. Gli eroi della corsa erano quasi sempre gli addetti all'aggancio delle due coppie di buoi, i quali in quel momento rischiavano veramente la vita trovandosi ad operare di fronte agli animali in piena fase di partenza; di solito venivano scelti tra i ragazzi dell'associazione, quelli più spavaldi ed in forze, capaci di sostenere le critiche in caso di insuccesso e dotati di quella forma di incoscienza tipicamente giovanile. Il coprotagonista dei tempi andati era sicuramente il Cateniere, la cui funzione era indirizzare i primi due buoi (cosidetto timone), era quasi sempre un esponente di spicco del partito le cui decisioni influivano in modo determinante sulle scelte degli animali da far correre in onore del santo patrono.Chi ci ha tramandato l'amore per questa tradizione è stato oltre che una guida fondamentale nella nostra crescita, per diversi anni cateniere e uomo di riferimento del Carro dei Giovanotti di Portocannone. La foto riportata ci fa capire la concitazione, le problematiche ed i rischi che stanno correndo i due ragazzi che tentano di agganciare con il moschettone le coppie di buoi, tra l'altro entrambi ora più che quarantenni ed ancora protagonisti come cavalieri delle corse. Il video invece tratta di una memorabile prova del Carro dei Giovanotti di Portocannone della nostra videoteca personale paragonabile per il tempo impiegato alle corse odierne.

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